pensierino della sera, e piuttosto che un punto, ci metto una virgola

Ieri la maestra ha corretto i compiti. Ha lasciato un bel sorriso alla fine del testo, gli è piaciuto. Però, però… Però dice, scrive, sottolinea che la “e” raramente è preceduta da una virgola. E mentre lo dice, lo scrive, lo sottolinea, sporca il testo di rosso.
Perché raramente, penso? Sarà che qualche volta lo faccio anch’io, e che la virgola la metto proprio prima della “e”, come ho fatto adesso e più avanti ancora. Chissà se qualcuno ci fa caso. La metto perché ho come l’impressione che sappia dare più importanza a quello che segue. Che sappia creare la giusta pausa, quella “esatta” che altrimenti non basterebbe insomma, perché mi metterebbe affanno.
Sorrido perché lei le ha segnate di rosso, e quel “rosso virgola” stona davvero in mezzo a quel bell’ “azzurro testo”. Per carità, ci sono anche tanti di quegli errori grammaticali che non potrebbero certo passare per stile! :) Però, ecco, per me così ha combinato proprio un bel guaio: ha cambiato il tono calmo della sua frase. Non la riporto, sono comunque pensieri da bambini, ma adesso quel suono è quasi più violento, troppo rapido nel susseguirsi di quelle parole che, seppure semplici, forse non avrebbero mai voluto restare frasi standard da bambino. Avrebbero preferito avere vita propria, pur restando vicine alle altre. Una regola grammaticale, in fondo, che ne sa di come si scrive per comunicare qualcosa in più, piuttosto che per farsi leggere soltanto? Ci sono regole che quando scriviamo si infrangono per un motivo, mica per dispetto! :) Lo so che non ci vuole la virgola, o almeno ricordo bene che lo hanno insegnato pure a me, sui primi banchi di scuola. E magari a quel tempo gli davo pure ragione… Ma penso sia un po’ come per tutte le cose buone: quelle che di norma fanno male, o ingrassare, o perdere pure un po’ il controllo di te stesso, nel senso buono della cosa. Non dovrebbero esistere divieti assoluti, ed io diffido sempre di chi me li impone. Certe cose basta saperle usare con accortezza, con moderazione; anche una virgola di cui potresti fare a meno ma che a qualcuno piace. Che in fondo una virgola, se vogliamo, è opzionale come un goccio di latte nel caffè del mattino; è ovvio che se poi continui a versare latte nella tazza come virgole nel testo, alla fine il tuo caffè non sarà neanche più un piacere da assaporare. Così sarà per il testo… ;)
Colorare, ecco il punto! Colorare un testo grigio, con un respiro, con una “e” che si appoggia piano ad una virgola.
Perché ti guardi intorno e non ci sono alternative: solo compromessi. Perché il punto ti arresta, senza starci tanto a pensare. Ti fa cambiare corsia, o ripartire da un incrocio dove vedi disegnata per terra la linea del tuo “dare la precedenza”, ma manca la corsia di accelerazione e spesso devi ripartire in prima marcia lo stesso. Il punto e virgola invece ti fa scalare bruscamente marcia mentre vai, ma senza fermarti del tutto, come adesso; e non fa sempre bene al cuore.
Perciò dolce Maestra, lei continuerà a sottolineare errori ed orrori con il pennarello rosso, fa parte del suo lavoro… però sa che cosa mi viene da pensare? Che non dirò mai a mio figlio che sapersi prendere un momento, una pausa, un semplice respiro in più sia un errore. Troppe volte gli capiterà di non avere il tempo per farlo, di non potersi regalare una virgola ed una “e” di seguito, e di dover andare avanti lo stesso. E’ solo una delicata e forse stupida analogia tra scrivere e vivere, ma quando entrambe le cose si fanno col cuore, talvolta possono pure sfiorarsi: sentire un respiro vero in una parola che leggi, perfino appoggiarsi ad una virgola nuova ogni giorno. Ogni volta che sarai un po’ stanco.

Sto imparando da te… che l’immenso per me è chiudere la porta e stare nel tuo mondo dove i buoni non muoiono e le cose hanno il loro senso logico, dove fantasia e paura si confondono, dove l’aria è pulita, dove scorre la vita, dove io rivedo me con le scarpe più piccole, dove scrivere il tuo nome è una conquista incredibile…

14 risposte a “pensierino della sera, e piuttosto che un punto, ci metto una virgola

  1. e sorrido… non sai quanto…
    io sono una di quelle maestre (prof, ma è lo stesso) che segna la virgola prima della e… la poesia della scrittura del cuore non può appartenere a chi deve insegnare la correttezza, le regole ci sono e noi dobbiamo insegnarle, è giusto che sia così, è giusto che le sappiano…
    e poi insegno anche che non si deve abusare dei puntini, in un testo non ci devono essere troppi puntini di sospensione…
    e io ne abuso, consapevole e contenta di abusarne…
    in fin dei conti conoscere le regole ti permette di infrangerle a ragion veduta…
    su una cosa, veramente su più di una, non transigo: i puntini di sospensione devono essere rigorosamente e solo tre, non uno di più non uno di meno… poi non transigo sulla correttezza dell’uso dei pronomi personale… poi sull’uso del congiuntivo… poi… poi…
    ma tutto questo quando scrivono, quando parliamo invece la correzione parte automatica, senza interrompere il filo del loro discorso…
    sono una prof rompi, non poco rompi, ma amo la lingua italiana e vorrei, non si può e non si deve dire voglio, che la usino correttamente o che, se infrangono una regola siano consapevoli di farlo e lo facciano a ragion veduta!
    e questo dovrebbe valere anche nella vita.

    ci voleva un “torto” fatto a tuo figlio per farti riprendere in mano la tastiera, per farti ritornare qui?

    non mi interessa, sono solo, come sempre felice di leggerti!

    ♥ ♥ ♥ (Laura mi ha insegnato a fare i cuoricini!)

    e poi tanti sorrisi, tutti quelli di cui pensi di aver bisogno

    Claudia

  2. “e vorrei, non si può e non si deve dire voglio, che la usino correttamente o che, se infrangono una regola siano consapevoli di farlo e lo facciano a ragion veduta!”

    “e vorrei, non si può e non si deve dire voglio, che la usassero correttamente o che, infrangendo una regola, fossero consapevoli di farlo e lo facessero a ragion veduta!”

    No?

    ciao, gas, scusa ma… è stato più forte di me!

    P.s.
    a me correggevano sempre, alle medie, l’inizio della frase con una “e”

    “E lei allora disse…ecc ecc…”
    ma a me piaceva tanto… e continuavo ad usarla! Ed a beccarmi le sottolineature… ciccia!

      • Se vogliamo essere pignole gAs si scrive con la A maiuscola :D
        Claudia sei bravissima, hai imparato a fare i cuoricini , te ne lascio qualcuno anche io: ♥ ♥ ♥
        E un sorriso per te! Sorrido perché il pc mi corregge gAs con una rigaccia rossa, penso sia normale, certe sfumature d’anima non rispettano logiche grammaticali :)
        Poi torno a commentare il post!

  3. La maestra fa solo il suo dovere, ciò non toglie che, in un compito fatto bene che le ha regalato un sorriso, poteva evitare di rimarcare l’errore.
    Ciao gAs, buona domenica ed una carezza al tuo bimbo.

  4. le regole a volte uccidono i pensieri ma è giusto che vengono insegnate con un poco di delicatezza ad esempio usare una matita piuttosto di una penna rossa. scarabocchiare un lavoro fatto con impegno, secondo me, non è un insegnamento corretto ma ,la mia opinione è da non considerare io, sono allergica alle regole Ciao gas buona domenica

  5. le cose belle fanno male o fanno ingrassare? beh si forse un po :)
    i bambini hanno un modo di esprimersi tutto loro…fanno sorridere spesso per come parlano o scrivono. e la e dopo la virgola a me piace, ecco!

  6. …dove scrivere il tuo nome è una conquista incredibile…

    Avrei voluto scrivere alcune cose, da maestra, disquisire su virgole e pennarelli rossi, su correzioni e valutazioni, ma questa tua chiusa, questa frase, mi ha fatta desistere: bellissima e dice tutto. E anche di più. Non serve aggiungere nulla.
    Anzi sì, solo una cosa: anche noi maestre con la penna rossa che talvolta sporca un foglio, impariamo da loro. E le virgole passano e danzano.

    ciao

  7. Le regole della punteggiatura le abbiamo imparate ….. poi però c’è il filo dei nostri pensieri che ha bisogno di mettere pause dove ne sente il bisogno ….. ti abbraccio Gas

  8. Forse correggere gli errori grammaticali con la penna rossa è il giusto compito delle insegnanti, ma nessuna rigaccia rossa, volutamente ripetuta e rimarcata, sarà capace di sporcare la bellezza e l’ingenuità di certi pensieri perchè sul cuore dei bimbi l’inchiostro non arriva…si ferma ai quaderni, per fortuna.

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